C’erano una volta i Nexus di Google, come dimenticare il mitico Nexus 5, accessibile a tutti, specifiche di buon livello e design iconico!
Anni dopo sappiamo come è andata! Dopo il Google Nexus 6P, abbiamo assistito all’arrivo dei Pixel! Device creati da Google stessa, ma con un prezzo sicuramente più elevato, specifiche tecniche da Top di gamma, software sempre al top!
Google Pixel 4A, è stato concepito, come un device Made by Google, ma ad un prezzo più contenuto, ponendosi quindi, come device per chi volesse “avvicinarsi” a tale “ecosistema” senza sborsare un capitale.
Spesso molto criticato, questo Pixel mi ha stupito! In positivo ed in negativo, su cosa? Leggete la review completa.
Unboxing
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Il packaging della confezione di vendita di Google Pixel 4A è davvero elegante e pulita. Lo scatolo in questione non è molto grande, sul fronte abbiamo un anteprima del dispositivo, accompagnata dalla scritta Pixel 4a con tanto di logo Google in bella vista. Altri dettagli rilevanti sono presenti, sul versante destro, dove abbiamo l’illustrazione della vista laterale dello smartphone e il tag “teampixel” presente sul retro.
Oltre allo smartphone in confezione abbiamo:
- Cavo type C da ambedue i lati
- Alimentatore con standard type C da
- Adattatore da USB A to USB type C
Wow una scatola con alimentatore e adattatori inclusi! Queste sono le novità belle!
Ok non fa ridere, però ci sta.
Design
Google Pixel 4A è un dispositivo molto compatto, si tiene bene ad una sola mano, con cornici ottimizzate e niente notch, ma bensì foro nel display. Il device di Google pesa soltanto 143g, ben distribuiti lungo tutto la superfice, il che migliora l’ergonomia ed il grip durante l’utilizzo.
Come ho già affermato in precedenza, le dimensioni sono compatte, infatti parliamo di uno smartphone con un display da 5.81″ in una scocca grande 144 x 69.4 x 8.2 mm, segno di una grande ottimizzazione delle componenti e degli spazi in casa Google. Certo, non abbiamo davanti ai nostri occhi un top di gamma, ma era davvero da tanto tempo che non utilizzavo con così tanto piacere uno smartphone Android.
Design caratteristico, si contraddistingue dal resto della massa, stupendo il tasto di accensione sul versante destro di una colorazione verde chiaro, in netto contrasto con il nero opaco della scocca e del bilanciere del volume posizionato sullo stesso lato.
Lato sinistro completamente pulito, se non per il carrellino della sim, senza possibilità di avere un espansione di memoria tramite micro SD. Superiormente abbiamo l’iconico jack da 3.5 mm, ormai scomparso su quasi tutti gli smartphone, e il microfono per la soppressione dei fruscii di sottofondo.
Parte inferiore sulla quale regna una stupenda simmetria di forme geometriche, formate da porta di ricarica con standard Type C, microfono ed altoparlante di sistema. Sulla back cover, abbiamo l’unica camera da 12.2 Mp con flash led, “anacronistico” touch Id circolare posto nella parte alta e l’iconico marchio Google in colorazione grigia.
Frontalmente, come già affermato, abbiamo un pannello 5.81″. Ho apprezzato molto l’unità in questione, con la presenza del pratico ed efficiente “foro nel display” ed un ottimizzazione delle cornici seconda a pochi device nella sua fascia di prezzo. A differenza di altri smartphone, anche più costosi e blasonati, qui il sensore di prossimità è ben posto nella scocca e funziona dieci volte su dieci. Ottima la posizione della griglia della capsula auricolare, ben posta, nascosta si, ma delle giuste dimensioni, che non inficiano l’utilizzo in chiamata.
Display
Il pannello utilizzato sul Google Pixel 4A è un unità Oled con risoluzione 2340 x 1080 pixel da 5.81″.
Il display è davvero bello, davvero nulla da dire, ho utilizzato questo smartphone con molto piacere, usufruendo spesso, di contenuti come video su YouTube e Netflix, in quanto, il pannello è di ottima fattura. Essendo un Oled, i neri sono assoluti, e gli angoli di visuale ottimi, con colori che non virano e che restano fedeli fino ad angolazione estreme.
Non ho avuto particolari problemi con la fruizione di contenuti sotto la luce diretta del sole, non è il sole di Agosto, vero, e le norme “stringenti” della zona arancione hanno limitato i miei test in esterna. Tuttavia il pannello sembra avere una buona luminosità, tale da restare leggibile e accettabile anche in condizioni di luce “estrema“.
Foro nel display, che personalmente non mi dispiace, anzi è una soluzione che su device di questa fascia apprezzo! La dark mode, gli sfondi, combinati alla colorazione dello smartphone, celano la camera anteriore, sembra quasi che non ci sia, amo la semplicità di Android puro, ottimo l’accostamento creato sul Pixel 4A, pienamente promosso, nonostante la frequenza sia solo di 60 Hz!
Fotocamera
La fotocamera anteriore sul Google Pixel 4a è da 12.2 Mpx, con un f1.7 ed un apertura di 77°, mentre quella anteriore, posizionata nel “foro”, da me apprezzatissimo è da 8 Mpx. Il comparto camera anteriore ha fatto storcere il naso a molti, tutti si aspettavano almeno una grandangolare, per rendere al top tale comparto. Ovviamente presente il flash led, che in ambienti scuri e “ovviamente” di notte, ha illuminato bene la scena ripresa.
Prima di parlare delle foto e video, di ambedue le camere, descriviamo brevemente l’interfaccia dell’applicazione “fotocamera”.
Beh ragazzi, conosciamo tutti la Gcam, una delle interfacce più apprezzate e con un algoritmo che funziona alla grande.
Ripassiamo brevemente, le funzionalità principali dell’interfaccia in questione:
- Fotocamera
- Video
- Foto notturna (1/2x con interpolazione pixel)
- Ritratto/ Bokeh
- Modalità panoramica
- Foto sferica
- Google Lens
Le foto sono davvero ottime in quasi tutte le condizioni, con tanta luce non ha nessun problema, ottimi i colori, buono il livello del dettaglio a patto di non zoomare troppo. All’intero della della sezione “fotocamera” è possibile switchare da uno zoom 1x ad uno 2x, ma essendo “soltanto” una la camera a disposizione, il 2x è ovviamente interpolato, ok con tanta luce, inizia a sgranare se messo in condizioni più difficili.
Ottimo l’effetto bokeh, la Gcam mette una pezza, ed i ritratti sono davvero belli, anche qui, buono il livello del dettaglio, sempre a patto che non si “ingrandisca” troppo la foto. Questo “fenomeno” è maggiormente visibile nella modalità ritratto, perché, nel momento in cui noi scegliamo questa determinata modalità, lo smartphone, effettua in automatico un piccolo zoom, per migliorare l’inquadratura del ritratto, il quale, è così denominato perché ha senso quando il soggetto è in primo piano. Questo piccolo zoom, fa si che già nella foto scatta vi sia una minima interpolazione dei pixel, interpolazione che mostra i suoi difetti se si effettuano “ingrandimenti” in alcuni angoli o dettagli dello scatto. Piccole imperfezioni a parte, sono i bokeh migliori che abbia trovato sulla sua fascia di prezzo e non solo, segno che il software utilizzato fa la differenza.
Come già affermato precedentemente, la camera principale si comporta bene in quasi tutti gli ambiti, a patto di non esagerare con lo zoom. Anche il rumore all’interno delle foto è inesistente o impercettibile, per via di un algoritmo davvero ben studiato, ovviamente se si scatta in totale assenza di luce o in condizioni estreme, vengono fuori quelli che sono i naturali “limiti” di un sensore così piccolo per smartphone.
Buona la modalità notte, fa bene il suo lavoro senza falsare eccessivamente i colori.
Foto ottime sia di giorno che di notte, relazionandole ad altri smartphone della stessa categoria di prezzo, peccato per la mancanza della grandangolare, la quale, avrebbe dato un contributo importante nelle foto “panoramiche” notturne, dove ahimè, non è possibile usare la modalità notte. Essendo tale funzionalità (foto panoramica) in un menù a parte insieme a fotosferica e lens.
Buoni gli scatti della camera anteriore in diurna, mentre soffre più il “rumore” in notturna, scatti comunque perfettamente utilizzabili per i social, sia in buone che in scarse condizioni di luce.
Non comprendo la scelta di Google di implementare una sola camera, in quanto gli zoom per forza di cosa sgranano, essendo interpolati, ma soprattutto, con un comparto grandangolare si sarebbe potuto tirar fuori tanto da tale device, con tale software a bordo.
Per quanto riguarda i video invece, possono essere girati a 1080p a 60 fps, ed in 4k a 30 fps.
Stabilizzazione dei video ottima, ho girato molte clip in FHD a 60 fps, superiore a tanti device della stessa fascia di prezzo! Ogni oscillazione, ovviamente non eccessiva” del mio corpo è stata perfettamente stabilizzata dal software in questione, mantenendo sempre a fuoco l’oggetto o il viso in questione, davvero bene!
Buono il livello di dettaglio con tanta luce, dettaglio che inevitabilmente decade con condizioni peggiori, ma mentendosi sempre sopra la soglia della sufficienza! Solita storia per il tasto 2x nella registrazione video, comodo si, ma tende a sgranare l’immagine ed a restituire clip non degne di nota. Nelle impostazioni video, oltre alla stabilizzazione “standard” abbiamo anche il “panning cinematografico”, utile per realizzare clip, con velocità dimezzata ed estremamente fluide. In questa modalità, le clip che, degradano esponenzialmente con il diminuire della luce ambientale.
Presenti ovviamente, Slow Motion e Time-Laps, con i quali non ho avuto alcun tipo di problema durante l’utilizzo.
Batteria
La batteria di Google Pixel 4A è una 3140 Mah, la quale, sulla carta non è una “super batteria”, ma sul campo, in effetti, combinata al processore non esageratamente energivoro di questo Pixel, ci porta a sera senza alcun problema, anche nelle giornate più stressanti ed impegnative. Chi mi segue su Instagram avrà notato che ho pubblicato nelle stories, il comportamento di tale unità durante la mia giornata stress.
Test batteria, ovviamente, condizionato dalle norme anti Covid vigenti, quindi spostamenti limitati, Bluetooth sempre attivo per consentire il corretto funzionamento di Immuni, app che invito a scaricare per la salvaguardia di tutti noi.
La giornata “stress” è iniziata in modo molto “cauto” causa studio universitario. Poche sessioni social, messaggi e un po’ di YouTube. Nel bel mezzo della mattinata, ho usato Google Maps per alcune commissioni, rimanendo comunque confinato nella mia cittadina, non percorrendo grosse distanze, colpa in parte delle normative vigenti. La principale fonte di consumo energia nella prima parte della giornata è da imputarsi a Maps, tenendo in considerazione le poche chiamate effettuate ed i messaggi scambiati.
Con poco meno di un ora di Maps attivo, YouTube, Instagram e WhatsApp, sono arrivato nel primo pomeriggio con una percentuale di batteria residua del 78%, davvero non male per il piccolo Pixel 4A, si dimostra efficiente e ben ottimizzato.
La seconda parte della giornata è stata sicuramente più impegnativa, con sessioni youtube, Instagram e una combo di Pokemon Go e Maps in tardo pomeriggio. Devo ammettere però che Maps, nella seconda parte della giornata è stata usata davvero poco e per scopi superficiali e non energivori. Nonostante avessi giocato a Pokemon Go, durante un tragitto discretamente lungo, il Google Pixel è arrivato alle 22 di sera con una percentuale residua del 22%, contando i 50 minuti di “gaming” sfruttando Pokemon Go. Durante tale sessione però ho utilizzato raramente la realtà aumentata per catturare i “Rattata” in giro per la città, prediligendo l’esplorazione dei vari pokestop e l’accumulo di km percorsi.
All’inizio della giornata di test, sul Pixel 4a è arrivato anche un aggiornamento di pochi mega, puntualmente scaricato con tanto di riavvio del sistema operativo.
Infine sono giunto alla mezzanotte con una percentuale residua del 8%, aggiungendo ai social, Maps, chiamate, Pokemon go anche una sessione Netflix con durata inferiore ad un ora.
Per quanto mi riguarda il Google Pixel 4A, ha un ottima autonomia, garantita anche da un processore poco energivoro montato al suo interno. Probabilmente il tutto è anche da accreditare, ad un ottimizzazione generale del sistema operativo pensato e sviluppato da Google stessa
Degna di nota, la presenza del Bluetooth sempre attivo, con IMMUNI e smartwatch sempre collegato.
Prestazioni
Il cuore pulsante del Google Pixel 4A è un Qualcomm Snapdragon 730G con processo produttivo a 8nm. Parliamo di un processore dei fascia media, Octa-core (2 x 2.2 GHz 470 Kryo Gold 6 x 1.8GHz Kryo 470 Silver), con accoppiata una GPU Adreno 618 e 6 gb di RAM UFS 2.1
Un pacchetto davvero niente male, specifiche che sarebbero largamente sufficienti al 80% degli utenti. Ma sarà sufficiente tale hardware a far girare il device in modo fluido e senza intoppi?
A primo impatto ho subito apprezzato, la fluidità e la reattività di Android 11 su Google Pixel 4a, le gestures classiche, che si trovano sull’ultima versione ufficiale del sistema operativo di Google, sono perfettamente integrate nel dispositivo. Negli “swipe” non ho mai sbagliato un colpo, non ho mai attivato assistenti vocali per sbaglio confondendo tale gesture, con quella atta ad attivare i messaggi vocali su WhatsApp.
Anche in ambito “gaming” non ho avuto particolari problemi, non sono un videogiocatore “pro” da smartphone, ma nelle sessioni di Pokemon Go, ho notato una buona reattività del gioco e dell’esperienza utente. Non ho notato mai particolari surriscaldamenti nella parte posteriore del dispositivo, li dove è posizionato sulla scheda madre il processore. Anche il GPS, fondamentale su giochi come Pokemon Go, è risultato sempre preciso e affidabile, mostrando sempre la mia posizione esatta.
Nello speedtest di apertura e chiusura delle App, non è stato un fulmine di guerra, non tutte le app si sono aperte in modo “istantaneo”, ma ho apprezzato il non aver mai trovato app “killate” in background a mia insaputa. Bastano i 6 gb di RAM presenti su tale device, per tutte le operazioni quotidiane, non ho notato forti ed evidenti rallentamenti anche con molte app aperte.
Di contro ho notato una “poca reattività”, nei primissimi secondo dopo l’avvio del device, il Google Pixel 4A non è sempre reattivo in queste circostanze, mi è capitato di assistere a qualche “lag” di troppo, durante la disattivazione di alcune impostazioni all’avvio. Nulla di che, sono piccolezze, dettagli che ho notato non sempre e solo per alcune frazioni di secondo.
Come ho già affermato precedentemente, durante l’utilizzo quotidiano, il device non ha mai mostrato perdita di fluidità, ma devo ammettere che l’esperienza su Instagram è stata per certi versi, deludente, scocciante.
Ok, vero, sappiamo tutti che Instagram per Android è davvero pessima, ma non mi aspettavo fosse così “non ottimizzata” anche su un Google Pixel. Di cosa parlo? Ve lo spiego subito!
Durante la pubblicazione su Instagram, di alcuni miei contenuti, come caroselli, reels o semplici stories, l’applicazione diventava d’impatto lenta, con pochi FPS, quasi a rallenty ed il tutto spesso non veniva risolto chiudendo l’app in memoria, ripresentandosi ed impedendomi di pubblicare o finire il mio lavoro su Instagram. Ma posso comprendere che non sia una problematica del nostro Google Pixel, ma bensì di Instagram.
Ho installato per pura formalità, perché reputo questi “numeri” non molto importanti, l’applicazione di Geekbench5 sul Google Pixel 4A. Facendo partite il benchmark, ho potuto constatare i seguenti risultati!
Infine vi elenco la scheda tecnica completa del Google Pixel 4A:
- CPU: Qualcomm SDM730 Snapdragon 730
- GPU: Adreno 618
- RAM: 6 GB LPDDR4X
- Memoria interna (ROM): 128 GB
- Memoria espandibile: No
- Accelerometro: Sì
- Bussola digitale: Sì
- Sensore di prossimità: Sì
- Sensore di luminosità: Sì
- Giroscopio: Sì
- Barometro: Sì
- Lettore Impronte digitali: Sì
Vibrazione ottima, quella che più si avvicina al feed di Iphone. Una vibrazione secca, intensa, corposa, la quale aumenterà il piacere di utilizzo di tale smartphone, rendendo l’esperienza utente migliore sotto molti aspetti.
Dettaglio degno di nota, che contraddistingue il Pixel 4A dal resto della massa!
Ui&Software
Ovviamente come da aspettative su Google Pixel 4A, abbiamo aggiornamenti puntuali, con ultima versione di Android, che in questo caso sappiamo essere Android 11. Si è disponibile già la beta di Android 12, ma ho preferito non installarla su un device in test!
Sul device in questione, come già accennato precedentemente, ho Android 11 con le patch di sicurezza aggiornate a Marzo 2021. Ottima l’esperienza utente offerta dalla Pixel experience, con alcuni “dettagli” degni di nota, uno fra tanti, gli sfondi animati a tema universo, una vera e propria goduria, per chi come me ama i dettagli della volta celeste.
Piccoli dettagli, ma importanti, a parte, la pixel experience è totalmente simile ad Android stock.
Un impostazione molto interessante la possiamo però trovare nella sezione batteria. Qui oltre alla alla già vista “batteria adattiva” abbiamo l’aggiunta della “Ricarica Adattiva”, cosa è? Spieghiamolo subito!
Tale funzione consente una ricarica costante durante la notte, per preservare la vita della batteria. Inoltre, viene utilizzata la sveglia per la ricarica completa prima del risveglio. Insomma una funzione davvero interessante, che rende il nostro smartphone decisamente più intelligente, consentendo di preservare la vita della nostra unità.
Nelle impostazione, questa volta suggerito, direttamente dal sistema operativo, vi è l’opzione “Schermo vigile“. Anche in questo caso, funzione molto interessante e smart, la quale, consentirà al device, tramite la camera anteriore, di evitare lo spegnimento del display mentre lo stiamo osservando per leggere messaggi o “spulciare” i social. Qualcuno potrebbe sollevare “polemiche” riguardanti la privacy, ci sarebbe da discutere, sicuramente, ma se proprio devo, decido di “fidarmi” di un prodotto Google, con patch aggiornate, in confronto alla miriade di device con “privacy policy” non del tutto chiare! E voglio fermarmi qui, senza aggiungere altro.
Tale opzione, se non vi verrà segnalata dal sistema, potete facilmente trovarla in Impostazioni -> Display-> Schermo vigile.
Degna di nota, anche se ormai presente da anni, la possibilità di tarare lo schermo con diverse tonalità colore.
Abbiamo in ordine:
- Naturali
- Migliorati
- Adattivi
Ho notato molto “affascinante” la modalità “Adattivi”, i colori sono molto saturi, belli si da vedere, ma rispecchiano poco la vera natura di questi ultimi.
Ottima invece la taratura colore “Migliorati“, una via di mezzo a tutti gli effetti, tra colori naturali e adattivi, ne troppo freddi ne troppo saturi e accesi.
In “Suoni e vibrazione” abbiamo la possibilità di attivare i “sottotitoli in tempo reale“, disponibile però soltanto in lingua inglese. Tale funzionalità ci consente di generare dei sottotitoli in automatico, quando una determinata traccia auto viene riprodotta dal device in questione. Degna di nota, nella medesima sezione, di poter “nascondere un linguaggio volgare” il quale verrà sostituito da un asterisco. E’ senza ombra di dubbio una funzionalità ancora in beta, in quanto, l’elaborazione in loco dei dati forniti tende a consumare più Batteria del dovuto.
Nelle impostazioni inoltre, viene esplicitato che, tutti i contenuti audio e i sottotitoli annessi, vengono elaborati localmente, grazie alla potenza computazionale della CPU, e non possono essere trasferiti dal dispositivo. Quindi complottisti cari, state boni, sarà per la prossima volta.
Abbiamo inoltre, la sezione benessere digitale, dove monitorare il tempo trascorso dinanzi allo smartphone, impostare un orario per andare a letto, cercando, per quando possibile di ristabilire quella che era la routine pre-pandemia.
Audio & chiamate
Le casse del Google pixel 4a suonano molto bene, ci sono sicuramente device che fanno meglio, ma i bassi non troppo pompati e degli alti limpidi e non impastati, rendono l’esperienza audio più che sufficiente per un utente standard. Poi ricordiamo che vi è la presenza del Jack audio da 3.5 mm, grazie al quale potremmo collegare, ancora una volta, il nostro paio di auricolari per ascoltare la nostra playlist preferita!
Ovviamente audio stereo!
Buono l’audio in chiamata, lo speaker ben nascosto, e non di grandi dimensioni fa bene il suo lavoro, peccato che in chiamata con il vivavoce l’audio sia solo in mono. Nessun problema con il dialer telefonico, il quale mi segnala anche i presunti spammer di trading online!
Conclusioni
Il Google Pixel 4A è sicuramente uno smartphone valido e versatile, con un esperienza utente fluida e appagante. Peccato la presenza della singola camera, la quale, grazie alla Gcam, riesce comunque a tirar fuori scatti degni di nota. Buono il display, ottime le dimensioni, device molto compatto, comodo da utilizzare e poco pesante. Aggiornamenti sempre puntuali, ma su questo non avevamo dubbi, è un Pixel!
Completa la confezione di vendita, nella quale, nonostante vi sia il jack, mancano le cuffie auricolari, poco male! Sempre meglio che non avere l’alimentatore.
Consiglio tale device a chi non fa un uso stress dello smartphone, a chi cerca un prodotto non top di gamma, valido e reattivo oppure semplicemente a chi ama la Pixel Experience!
Date uno sguardo alla versione aggiornata di tale smartphone, con comparto camera “allargato” e modulo 5G!