OPPO Reno irrompe sul mercato europeo con soluzioni innovative da far invidia.
Gli italiani saranno pronti a dare fiducia ad un brand ancora non in voga nel bel paese?
Design
Oppo Reno si distingue dalla massa con un design unico nel suo genere, che conferma ancora una volta la grande crescita dell’azienda asiatica che nell’ultimo anno ha sfornato prodotti con linee raffinate e con una solidità nell’assemblaggio da far invidia.
La parte frontale di questo device è un full-screen che lascia senza fiato e che ha incuriosito quasi tutte le persone che mi girano intorno quotidianamente, poiché abituate a strane frangette o a display bucati.
Il posteriore è caratterizzato da un vetro opaco molto elegante che non trattiene eccessivamente le ditate e dalle due fotocamere disposte verticalmente. C’è anche un terzo elemento molto strano, ovvero piccola sfera posta al di sotto delle due cam , che non è altro che un diversivo per non far toccare il vetro delle fotocamere con la superficie di contatto onde evitare graffi o altri tipi di incidenti.
Sul lato sinistro troviamo il bilanciere del volume e l’ingresso per le due nano-sim, mentre sul lato destro il tasto power.
Sulla parte inferiore del device c’è , incredibilmente, il jack da 3.5 mm , il primo microfono, la porta USB Type C e un doppio foro che ospita lo speaker di sistema.
La vera chicca di questo device si trova sulla parte superiore, con l’ormai iconica pinna di squalo che ospita il secondo microfono e, quando aperta, sul frontale la cam anteriore ,il flash e la capsula auricolare, mentre sul posteriore il flash predisposto per le fotocamere posteriori.
Un prodotto assolutamente unico per un’azienda che si sta facendo conoscere sempre di più anche sul mercato nostrano.
Ergonomia
Molto spesso, ad un design così spinto corrisponde sempre un’ergonomia ai limiti del possibile.
Oppo Reno pesa 185 g distribuiti su dimensioni abbastanza generose : 156.6 x 74.3 x 9 mm .
Ho avuto tra le mani dispositivi molto più compatti ma, grazie al vetro posteriore abbastanza grasso è possibile usarlo con una sola mano senza grossi problemi.
Nonostante l’effetto saponetta sia scongiurato, il mio consiglio è quello di utilizzare la cover in dotazione che migliora ulteriormente il grip, anche se non protegge la parte superiore del device che deve essere necessariamente scoperta per consentire la fuoriuscita della pinna.
Display
Oppo Reno monta un pannello Amoled con risoluzione 1080×2340 pixels da 6.4” con uno screen-to-body ratio pari al 93.1% e protezione Corning Gorilla Glass 6 (Fonte Corning).
Generalmente sono sempre molto moderato nei miei giudizi quando si parla di dispositivi Amoled perché, per quanto possano riprodurre dei colori in alcuni casi un po’ troppo saturi e poco reali, quando poi li andiamo ad utilizzare per vedere contenuti multimediali, l’impatto visivo è veramente appagante.
Nonostante questa premessa, sono veramente sorpreso da come questo Oppo Reno abbia un pannello così bilanciato al punto da riuscire a riprodurre in maniera quasi fedele colori critici come il rosso o il verde.
Non avendo cornici, il sensore di luminosità è posto sotto al display e funziona abbastanza bene, mentre la luminosità all’esterno sotto la luce diretta del sole non mi ha soddisfatto pienamente.
Lato software, non ci sono tantissime opzioni, con la possibilità regolare la temperatura colore solo su 3 preset (Più Fredda, Predefinita e Più Calda) e la funzione Always On che non funziona con molte app di terze parti.
UI&Software
Oppo Reno è il primo smartphone della casa cinese a montare la ColorOS 6 basata su Android 9 Pie.
Senza fare tanti giri di parole, le vecchie versioni software dell’azienda asiatica sono sempre state un po’ deficitarie e molto IOS oriented. Con quest’ultima versione software sono stati fatti passi avanti significativi, non tanto nella UI, quanto nella UX che è molto più vicina al mondo Android.
Il primo passo importante è quello di aver reso finalmente disponibili le notifiche nella status bar, che nel 2019 su Android è il minimo sindacale.
Il secondo passo è la presenza del drawer in pieno stile Android 9 che i puristi sicuramente apprezzeranno.
A livello di personalizzazioni software ci sono tantissime opportunità :
- Clona App : su un device cinese la possibilità di usare più account sulle app di messaggistica sono il minimo sindacale.
- Spazio Gioco : questa è un’area che sempre più aziende stanno integrando e che migliorano l’esperienza gaming “boostando” le prestazioni (cosa che lascia il tempo che trova come abbiamo visto su Rog Phone) e limita la visualizzazioni delle notifiche al fine di non distrarsi durante una sessione.
- Spazio Bambini : opzione disponibile sotto la voce sicurezza che consente di creare uno spazio parallelo per i propri figli selezionando un parco di app a scelta dell’utente amministratore più la durata massima della sessione.
- Tastiera sicura : altra voce presente sotto la voce sicurezza che dovrebbe tutelarci quando andiamo ad immettere dati sensibili come password e pin sulle nostre app bancarie e che non dovrebbe effettuare alcun tipo di log con conseguente invio su server stranieri.
Dopo aver fatto questa panoramica, devo dire che il vero passo in avanti fatto sul software e in particolare sulla UI, è nella presenza delle gesture (uguali pari pari a quelle di Oneplus) e all’integrazione di nuove animazioni e micro-animazioni per offrire una user-experience più soddisfacente; A tal proposito, i miglioramenti ci sono stati e sono anche evidenti per chi possiede come me un device vecchio basato su ColorOS 5, ma bisogna ancora un po’ lavorare nell’ottimizzazione grafica perché qualche piccolo lag con animazioni impostate ad 1X sono ancora visibili.
Prestazioni
Oppo Reno monta uno Snapdragon 710 (2×2.2 GHz Kryo 360 Gold & 6×1.7 GHz Kryo 360 Silver), 6 Gb di Ram LPDDR4X e ben 256 Gb di storage UFS 2.1 .
La cosa che più mi indispone quando leggo tra i vari forum o chat chi consiglia i device, è quella di dare un giudizio banale facendo riferimento solo ed esclusivamente al SOC, senza conoscerne il grado di ottimizzazione. A tal proposito, la mia chiacchierata con il presidente europeo di Qualcomm non mi ha dato nell’immediato delle risposte per poter dare un giudizio su questo device, poiché non essendo disponibile un source con storico, non posso fare una comparativa con CAF (colpa mia che ho competenze attualmente limitate) e quindi non posso parlare di che tipo di ottimizzazione abbiamo su OPPO Reno.
Ma nonostante ciò, posso darvi una mia opinione in base ai numeri in mio possesso, che parlano di un sistema che insieme al mio parco app (nessuna in background) occupa solo 3.2Gb dei 6Gb disponibili per il sistema con anche lo Swap della memoria attiva per migliorare la gestione delle risorse.
Se non fosse per qualche animazione grafica da migliorare e i pesanti pregiudizi che si leggono in giro sul web, vi potrei dire che siamo davanti ad un device molto ben bilanciato che gestisce tutte le risorse al meglio e che ha anche un’ottima gestione del multitasking con pochissimi ricaricanti di app.
In soldoni, OPPO ormai è molta vicino ai top brand.
Connettività
Di seguito la dotazione di base di OPPO Reno :
- Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac/ad, dual-band, WiFi Direct, hotspot
- Bluetooth 5.0, A2DP, LE, EDR (da verificare con l’azienda ITA)aptX HD
- GPS ,A-GPS, GLONASS, BDS, GALILEO,
- NFC
- 3.1, Type-C 1.0 OTG
- Radio FM assente
La scheda tecnica potrebbe far invidia a tantissimi device concorrenti, ma quello che conta sono le reali prestazioni.
Della ricezione e delle connessione dati non ho nulla di cui lamentarmi con operatore Vodafone.
L’appunto che mi sento di fare è sulla qualità audio dei miei interlocutori, non sempre al top e che secondo me è riconducibile alla capsula auricolare presente nella pinna e coperta dalla scocca del device.
Per quanto riguarda il gps e la navigazione in generale, mai avuto problemi tra Napoli e Roma con aggancio del segnale istantaneo usando Waze.
Fotocamera
Non molto tempo fa qui su smartVSphone avevamo valutato il comparto fotografico di RX17 Pro, un telefono sempre made by Oppo che era stato insignito del titolo di uno dei migliori nel campo: sarà Reno il suo degno successore?
OPPO Reno monta un doppio sensore posteriore da 48MP F1.7 + 5MP F2.4 PDAF e un sensore frontale da 16MP F2.0 .
Partendo dalle due cam principali , nello scatto “panoramico” che presenta una buona condizione di luce e soggetto distribuito lungo la scena funziona molto bene. Le luci sono uniformi, i colori ben calibrati e parametri quali contrasto, saturazione e impatto sono sistemati in modo da avere un risultato interessante senza trascendere dall’immagine reale: forse l’enfatizzazione delle ombre è leggermente alta e se da una parte rende più profonda l’immagine, dall’altra si ha una perdita di dettaglio.
Quando ci si avvicina ad un soggetto si percepisce il rumore di fondo, la messa a fuoco non è proprio precisa e le ombre vengono scurite maggiormente rispetto a prima: rimangono comunque gradevoli i settings degli altri parametri.
Veniamo ora a condizioni di luce più complesse, come lo scatto macro in luoghi chiusi: non si comporta male Oppo Reno in questo frangente, con qualche pecca.
I colori, come prima, sono decisamente buoni: rispetto a quanto già visto non abbiamo un eccessivo gioco con le ombre, e l’enfasi viene data appunto dalla saturazione che in queste condizioni sembra crescere.
L’unica pecca riguarda la distribuzione del fuoco: esso viene infatti direzionato correttamente, ma la sua decadenza tende ad essere irregolare, non assegnando al risultato finale una linea precisa che ci si aspetterebbe da una macro.
Persiste sempre una leggera patina di rumore di fondo dovuto alla normale piccolezza della lente, ma questo non infastidisce troppo.
La modalità automatica al buio non è brillante: otteniamo infatti quasi sempre rumore, colori che vanno a perdersi e luci un po’ troppo abbaglianti. Questi problemi si vanno a risolvere per la quasi totalità scattando in modalità manuale, la quale va a spazzolare i problemi sopra elencati restituendo alla fine un risultato discreto: in questo caso quindi non possiamo parlare male della lente, ma possiamo suggerire ad Oppo di perdere qualche ora sul software di riconoscimento della scena.
Non mi è ben chiaro come funziona la modalità notte, che pone certo un freno ai difetti della modalità automatica ma sembra applichi una sorta di “hdr”. Il risultato finale non è affatto male, ma c’è il rischio che la fotografia decada nel “finto”.
La fotocamera frontale purtroppo non è al livello della posteriore.
Dettaglio piuttosto basso, difficoltà a gestire le luci, difficoltà a gestire il riconoscimento del soggetto e una modalità di scontornamento e sfumatura del background per nulla precisa e troppo aggressiva (quest’ultima in modalità ritratto) non rendono certo Reno il flagship per eccellenza degli amanti dei selfie. Anche i toni sono piuttosto pallidi, con la persistenza di una foschia decisamente sgradevole.
Multimedia
Come per tante aziende, e in particolare tanti prodotti appartenenti alla fascia media del mercato, anche OPPO Reno risulta essere un po’ deficitario lato multimediale, con il solo speaker mono posto sulla parte inferiore del device che restituisce un audio senza infamia e senza lode.
Un punto a favore è sicuramente la presenza del jack da 3.5mm, ma la cosa è strettamente legata alla tecnologia Real Power Sound di cui non sono riuscito ad usufruire nonostante avessi delle cuffie con cavo.
Video Recording & Rec. Audio
OPPO Reno registra in 4K 30fps con codifica h.264 , con possibilità di registrare anche a 1080p a 60fps e cambio di codifica ad h.265 dalle impostazioni della fotocamera. L’assenza di OIS non è una catastrofe, ma anche su questo device non c’è una grande stabilizzazione dell’immagine proprio come sul fratello RX 17 Pro.
Tra le tante possibilità della fotocamera, c’è la possibilità di utilizzare lo Slow-Mo e il Time-Lapse , anche se non ci sono indicazioni tecniche a riguardo , sia dall’app fotocamera che dal sito ufficiale.
La registrazione audio, invece, è un capitolo a parte, perché sono molto buoni e caldi e la cosa potrebbe dipendere dal fatto che OPPO potrebbe aver sfruttato la tecnologia di acquisizione audio OZO di Nokia, seppur la notizia non sia stata ancora confermata. Per quanto riguarda l’ascolto degli audio, vale lo stesso discorso fatto per le telefonate.
Gaming
L’Adreno 616 dello Snapdragon 710 è un’ottima GPU che non può dare problemi con nessun titolo presente sul Play Store. Le prestazioni sono sempre molto ben bilanciate con la riproduzione costante dei dettagli al massimo e un consumo energetico ben al di sopra di ogni mia più rosea aspettativa. Da mettere in evidenza anche la gestione delle temperature ottimale che molto spesso tendiamo a sottovalutare.
Autonomia
Su OPPO Reno troviamo una batteria da 3765 mAh con ricarica rapida VOOC che sfrutta l’alimentatore di serie 5V/4A . Dell’autonomia posso solo parlarne bene, poiché mi ha sempre portato a sera in qualsiasi condizione e per maggiori informazioni vi consiglio di monitorare la mia giornata test su Instagram.
Quello che lascia perplessi sono le statistiche della batteria che , oltre a non essere compatibili con app di terze parti, sono incomplete e mostrano solo i dati di consumo legati alle applicazioni.
In aggiunta, il calcolo dei consumi è giornaliero e non dipende dall’ultima ricarica al 100% fatta dall’utente, per cui è stato un po’ difficile raccontare i consumi tramite Instagram senza avere un punto di riferimento come può essere il parametro del display acceso (parametro importante ma che , come ben sapete, non ho mai considerato fondamentale nella valutazione di un device.).
Capire perché OPPO non ha cambiato questa visualizzazione delle statistiche nelle nuova ColorOS , è difficile come anche fare delle supposizioni, per cui vi lascio i miei screen e sono a vostra totale disposizione per approfondire il discorso.
Sicurezza
L’area della sicurezza su OPPO è un grosso punto interrogativo. Molti di voi dubito passino le proprie giornate a leggere i termini e le condizioni e la privacy policy, ma io lo faccio e posso dirvi che anche OPPO di dati personali e invio di dati ad aziende terze “partner” ne fa parecchio uso.
Potete visionare le policy a questo link.
Fatta questa premessa, vi farà piacere sapere che su OPPO Reno c’è lo sblocco del viso 2d collegato alla fotocamera a scomparsa e lo sblocco con il sensore d’impronta digitale presente sotto al display. Le due soluzioni si possono unire nello sblocco intelligente, ma io ho sempre preferito usare il sensore sotto al display, poiché più comodo ed efficace. I dati relativi agli sblocchi non sono registrati a detta di OPPO su alcun server.
In ottica software, è piacevole vedere le patch di Aprile aggiornate al quinto giorno del mese, per cui complete, cosa che sui devices OPPO è assai comune.
Prezzo & Conclusioni
OPPO Reno per me è un prodotto molto completo con alcuni aspetti top e altri un po’ sottotono che , però, giustificano assolutamente il prezzo di 499€.
Molto spesso si sente parlare di prodotti poco conosciuti proposti a prezzi alti, ma se un prodotto è valido non vedo perché non si debba prendere in considerazione. L’unico dettaglio, da non sottovalutare, sarà il supporto software nel lungo periodo che determinerà se questa azienda potrà crescere o meno sul mercato italiano ed europeo.
La cosa che però deve entrarci bene in testa è che questo OPPO Reno non è solo un prodotto ben assemblato, ma è un prodotto innovativo che lancia definitivamente la moda delle fotocamere a comparsa elettronica , che è innovazione allo stato puro