Si parla sempre di ottimizzazione senza conoscere nel profondo il vero significato. Riuscirà il Pixel 3 a comunicare tale concetto?
Design
Google Pixel 3 non vincerà sicuramente il premio come dispositivo più innovativo dell’anno per quanto concerne il design , ma sicuramente nel panorama android troverà diversi estimatori per altri elementi.
Andiamo ad analizzare nel dettaglio il device:
- La parte frontale del dispositivo ospita un display da 5.5″ con due bei cornicioni agli estremi; in quello inferiore troviamo uno dei due speaker, mentre su quello superiore, la doppia cam, secondo speaker, capsula auricolare e varia sensoristica.
- La parte posteriore ritengo sia molto più elegante di quella anteriore, grazie alla presenza del vetro con doppio trattamento (liscio sulla parte superiore in presenza della fotocamera e del flash, mentre satinata per la restante parte della superficie).
- Il lato sinistro è totalmente pulito , mentre quello destro presenta il tasto power e il bilanciere del volume.
- La parte superiore del device ospita il solo microfono, mentre quella inferiore il vano per la nano-sim e l’ingresso USB Type-C 3.1
Ergonomia
L’usabilità e il touch and feel sono probabilmente uno dei punti di forza di questo Pixel 3 grazie soprattutto alle sue dimensioni e peso : 145.6 x 68.2 x 7.9 mm e 148g .
Il frame laterale in alluminio, e il vetro satinato sul posteriore, legati a delle dimensioni assolutamente umane , fanno si che la presa sia molto solida e che si possa utilizzare il device con una mano senza alcuna difficoltà. Il peso, assolutamente contenuto, completa il tutto rendendo il Pixel 3 comodo da portare anche nel taschino della giacca, senza sentire quel peso eccessivo e scomodo che capita con la stragrande maggioranza dei device in circolazione.
Display
Il Pixel 3 monta un pannello P-OLED da 5.5″ con risoluzione 1080 x 2160 pixels, formato 18:9, 443 ppi, 77,2% screen-to-body ratio . Rispetto al modello dello scorso anno abbiamo avuto un’incremento delle dimensioni del display, ma la cosa non ha per niente inciso sulle dimensioni totali del device, soprattutto perchè la dimensione delle cornici del Pixel 2 erano qualcosa di disumano e senza senso. Sul modello di quest’anno, nonostante non sia campione di cornici ottimizzate (notch assente), abbiamo guadagnato il 10% in più di spazio per il display rendendo il prodotto molto più apprezzabile.
Parlando del pannello in se, la luminosità massima del Pixel 3 è di 426 nits , che consente un’ottima visibilità in quasi tutte le situazioni senza sforzare l’occhio eccessivamente. Sotto la luce diretta del sole non ho avuto grandi problemi, anche se però mi son trovato meglio con altri device appartenenti alla fascia Top. Il sensore di luminosità funziona senza problemi e pigrizia, riuscendo a riconoscere quasi sempre l’ambiente circostante e aiutandoci soprattutto al buio di mattina con una luminosità non sparata al massimo dandoci fastidio.
Il profilo colore di default di Pixel 3 è quello adattivo, con dei colori vividi e ben contrastati e con un bianco che soltanto un occhio attento può vedere tendente al violaceo. Se passiamo alla modalità “Migliorati” è come se perdessero d’intensità, in particolare il rosso e il blu che ho notato essere un po’ più spenti.
Tra le varie funzionalità presenti nel menu delle impostazioni, c’è la modalità “Display ambient” per la visualizzazione delle notifiche e orario come screensaver bianco su sfondo nero , e la possibilità di scegliere il tema del dispositivo tra chiaro e scuro , oppure in automatico in base allo sfondo scelto.
Nel complesso è un pannello di ottima fattura, ma posso dirvi di aver avuto tra le mani prodotti senza ombra di dubbio superiori.
UI&Software
Una volta parlavamo della tanto stimata esperienza Android Stock. Oggi invece, possiamo parlare di un’esperienza Google Pixel diversa, più completa, meno beta e soprattutto un po’ più personalizzata.
Il Pixel 3 monta Android 9 Pie con una serie di chicche da non sottovalutare:
- Identifica Musica : Aprendo le impostazioni, in alto troverete questa funzione che si sostituisce un po’ a Shazam e che vi consente di monitorare il titolo delle canzoni e il nome del cantante direttamente dalla schermata di blocco, senza dover prendere il device dalla tasca.
- Sotto la voce Sistema->Gesti abbiamo finalmente qualcosa in più rispetto al passato : Active Edge, funzione ereditata da HTC, consente di attivare Google Assistant, semplicemente stringendo forte il device sui bordi. E’ possibile finalmente utilizzare le gesture sul sensore d’impronte digitale posteriore, al fine di controllare le notifiche e i toggle rapidi. Con un doppio click sul tasto power, possiamo accedere alla fotocamera e, con un gioco di polso è possibile cambiare la fotocamera velocemente.
- Benessere Digitale : non sarà una funzione innovativa e originale, ma consente all’utente di monitorare il tipo di utilizzo giornaliero delle varie app in modo da controllare il nostro livello di dipendenza da smartphone. All’interno di questa voce, possiamo impostare un timer per ogni app che, al raggiungimento del tempo prestabilito, metterà in pausa l’app scelta fino all’arrivo della nuova giornata.
Con Android 9 è cambiata anche graficamente la UI, con la presenza delle gesture e la nuova interfaccia del multitasking. Con un semplice swipe verso l’alto, accediamo ad una nuova schermata dove, nella parte inferiore troviamo la barra di ricerca e le ultime app utilizzate, mentre sulla parte superiore la lista orizzontale con tutte le app recenti. Con uno swipe laterale sul tasto home, è possibile navigare direttamente tra le app recenti. Per accedere direttamente al menu globale delle app, bisogna fare uno swipe verso l’alto più prolungato.
Personalmente, la nuova versione grafica all’inizio non mi è piaciuta tantissimo, per poi abituarmi. Confrontata con quella di IOS, credo di preferire più quest’ultima, soprattutto per la sua fluidità.
Prestazioni
Di seguito la scheda tecnica di Pixel 3 :
- SOC : Snapdragon 845 (4×2.5 GHz Kryo 385 Gold & 4×1.6 GHz Kryo 385 Silver)
- Ram : 4 Gb LPDDR4X
- Storage : 64 Gb UFS 2.1
Siamo dinanzi ad un dispositivo che ha nell’ottimizzazione software il suo punto di forza, in luogo di una scheda tecnica meno pompata rispetto alla concorrenza. La cosa che balza subito all’occhio è il quantitativo di Ram disponibile con la mia configurazione, quasi sempre sopra 1Gb di Ram e la presenza dello Swap della memoria (una memoria virtuale per aumentare la Ram apparente totale) che consente a questo dispositivo di non andare mai in debito di ossigeno quando stressato. Con tante app in background, difficilmente vedrete dei ricaricamenti, se non in qualche situazione critica con 2 o 3 giochi di un certo spessore aperti. Il tempo di installazione delle app è rapidissimo, così come i tempi di apertura e chiusura.
In soldoni, l’esperienza generale è più che positiva e a questo Pixel 3 gli si può solo sindacare l’assenza di una UI con più scelta, ma a quel punto non sarebbe un Pixel.
Connettività
Ecco la dotazione di Pixel 3 :
- Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, dual-band, WiFi Direct, hotspot, DLNA
- Bluetooth 5.0, A2DP, LE, APTX HD
- GPS ,A-GPS, GLONASS, BDS, GALILEO
- NFC
- USB 3.1, Type-C 1.0
- Manca la Radio FM
Al netto di una scheda tecnica assolutamente completa, la mia esperienza con Pixel 3 è stata assolutamente nella media, con qualche sbavatura ogni tanto. Per strada , qualche volta ho dovuto disattivare i dati mobili perchè la connessione stentava a funzionare. Qualche volta è caduta la linea, laddove con altri device non ho avuto questo problema. In ottica navigazione, mai avuto problemi con l’utilizzo del GPS utilizzando Waze.
Fotocamera
Il Pixel 3 monta un sensore principale da 12.2 MP, f/1.8 (28mm (wide), 1/2.55″, 1.4µm, OIS, dual pixel PDAF) , mentre sul frontale monta un doppio sensore 8 MP, f/1.8, 28mm (wide), PDAF + 8 MP, f/2.2, 19mm (ultrawide).
Se di solito a parlare di un comparto fotografico si parte da un punto, debole o forte che sia, questa volta tale scelta è pressoché impossibile. Possiamo già anticipare infatti che sì, la fotocamera di questo Google Pixel 3, è una delle migliori sul mercato.
La fotocamera frontale lavora sempre bene con un riconoscimento del soggetto senza eguali: in particolare nella modalità ritratto si vede una sfocatura dello sfondo perfetta, con un soggetto mai visto scontornato così bene e senza la minima sbavatura, perlomeno fra i terminali provati dalla redazione di smartVSphone.
La situazione di controluce mette leggermente in difficoltà il software sullo sfondo, che viene piuttosto granuloso, e sulla esposizione generale leggermente alta, ma sono davvero piccolezze, visto che il risultato in tutti i casi è davvero notevole.
Buono il bilanciamento dei vari parametri quali luminosità e colori, ed elementi ricchi di detaglio.
Qui alcuni sample :
Il comparto fotografico posteriore è, contrariamente a quello che sembra essere diventato lo “standard” di mercato, dotato di una sola lente. E, lo vedete coi vostri stessi occhi, questo conferma che la doppia fotocamera è utile solo al Marketing.
La cosa che subito salta all’occhio è la naturalezza dei colori, non c’è nessuna aberrazione cromatica e l’impatto complessivo viene solamente giostrato utilizzando il contrasto tra ombre e luci. Questo è sì ottimo, anche se, per dirla tutta, sembra sempre che l’HDR sia attivato anche quando effettivamente non è così, e questo un pochino dà fastidio nelle fotografie in luce pesante.
Per il resto non c’è molto da dire, tale fotocamera si comporta benissimo in tutti i settori, con fuoco ben distribuito sulla scena (ed orientato correttamente dove vogliamo noi) che si va a perdere molto tardi ai bordi dell’immagine, una definizione sempre ad alti standard e risultato finale che non si lascia sfuggire il particolare.
Scatti diurni :
Caratteristiche queste che si ripresentano anche al buio, con punti luce non trascinati (anche se devo dire molto intensi) e un livello di dettaglio che per quanto possibile anche qui rimane sempre alto.
Mi ha stupito la dark mode, che di solito non apprezzo, per la capacità di non rendere una fotografia scattata nel buio come fosse fatta a mezzogiorno.
Qui le “zone d’ombra” seguono perfettamente l’andamento della luce presente, dando così un risultato con dei soggetti visibili ma senza rovinare l’atmosfera della notte.
Scatti notturni:
Se proprio devo fare una critica, riguarda la mascheratura del lavoro software. La granulosità è un “problema” che si vede in più di qualche sample, ed è un effetto normalissimo quando il software deve correggere problemi dovuti alla scarsa o troppa illuminazione della scena (in entrambi gli estremi la lente non riesce a catturare troppi particolari e quindi poi è il post editing che li “ipotizza”), ma è possibile mascherarli “amalgamando” questi grani, cosa che il Pixel sembra non fare con minuziosità. Sinceramente, nulla che non possa essere risolto e che vada ad inficiare sul mio giudizio finale del comparto fotografico.
Una conclusione approfondita? Questa è la fotocamera da battere.
Multimedia
La resa audio di Pixel 3 è molto buona, sia grazie ai due speaker presenti frontalmente che ai vari codec bluetooth supportati per l’utilizzo di cuffie senza cavo. L’assenza del jack da 3.5mm è coperta dalla presenza dei vari adattatori USB Type-C . L’unica pecca che ho trovato durante la riproduzione musicale è forse il volume, un po’ basso rispetto per esempio all’ottimo audio fornito da Galaxy Note 9. Bassi e alti sono ben bilanciati, anche se non possiamo gridare al miracolo, mentre la parte parlata è chiara e pulita, rendendo l’esperienza audio generale più che soddisfacente.
Video Recording & Rec. Audio
Con Pixel 3 è possibile registrare video in 4k 30fps, 1080p 60fps con la cam posteriore, mentre con quella anteriore solo a 1080p (non essendo specificato presumo sia 30 fps). Tutti i video sono codificati H.264 ma, dalle impostazioni, è possibile selezionare il codec H.265. L’audio è registrato in modalità stereo ed è molto corposo. Pixel 3 supporta la stabilizzazione elettronica che funziona veramente bene, al punto di poter fare a meno di supporti esterni. I risultati dei video sono abbastanza buoni, ma non ho trovato una riproduzione dei dettagli, un bilanciamento del bianco tale da poter essere soddisfatto pienamente.
In ottica audio Social, l’acquisizione audio è ottima e sembra di stare sempre in un ambiente chiuso e poco rumoroso.
Gaming
Grazie all’Adreno 630 di Qualcomm l’esperienza gaming non poteva che essere ottimale, con un frame-rate sempre altissimo e nessuna incertezza con alcun tipo di gioco (fatta eccezione per quelli sviluppati con i piedi). Le temperature sono sempre molto contenute anche con sessioni lunghe, rendendo l’esperienza generale più che soddisfacente. Se proprio devo trovare una debolezza, quella è presente sul display- sicuramente buono – che non mi ha restituito assolutamente la stessa esperienza avuta su Galaxy Note 9 (idem per l’audio).
Ecco una carrellata di bench:
Autonomia
2915 maH è la capienza della batteria di Pixel 3 che, in quasi tutte le situazioni, non mi ha soddisfatto per nulla. Sotto copertura 4g in standby ritengo i consumi eccessivi, mentre sotto wifi sono un po’ più normali. Tra le voci che consumano maggiormente la batteria troviamo il display ambient, che su 13h complessive incide mediamente per un 8% . Disattivando questa funzione, accettando quindi di rinunciare ad una feature tra le più importanti, possiamo sicuramente beneficiarne, ma non aspettatevi comunque dei miracoli.
Ritengo che il problema principale, questa volta, sia proprio la capienza totale della batteria sotto gli standard e , l’ottimizzazione software, non riesce a fare miracoli.
Di seguito gli screen del mio live Instagram :
Sicurezza
Il discorso sicurezza su un dispositivo Google è assai complessa. Da una parte bisogna valutare l’impegno messo dall’azienda per la risoluzione delle vulnerabilità, che viene svolto con grandissima costanza . Dall’altra parte c’è il “complottismo” delle persone, sul trattamento dei dati di Google, e del fatto che ogni volta che parliamo dal nulla di un argomento , dopo poco ce lo ritroviamo tra youtube e adv mirati.
Volendo concentrarmi solo sulla prima parte, su Pixel 3 troviamo il kernel* 4.9.96 con patch del 5 Gennaio 2019. Avere le patch aggiornate al “QUINTO” giorno del mese, significa avere un device completamente coperto, non soltanto sulla parte Common Android , ma anche sulla parte Hardware (semplifico per non farvi il pippone). Per quanto riguarda lo sblocco del device, sul retro c’è il sensore d’impronta posto nella posizione giusta, che ha un tasso di successo del 90%. Per quanto riguarda il sensore, considerando FaceID , sblocchi sotto al display e cose oggettivamente innovative, devo dire che è stato un bel tuffo nel passato.
*Con il mese di Febbraio Google ha portato un nuova versione del kernel con patch aggiornate al 5 Febbraio 2019.
Prezzo e Conclusioni
Durante questa review mi sono lasciato andare spesso in paragoni con device molto importanti, come Galaxy Note 9, e il motivo è chiaramente dettato dal prezzo a cui è proposto che sfiora i 900€ . E’ molto difficile fare una valutazione su un prodotto che mediaticamente offre molto di meno della concorrenza, ma che allo stesso tempo offre molto di più in ottica sicurezza e ottimizzazione software, dando del filo da torcere al famosissimo Oneplus 6T che occupa il doppio della Ram nonostante un Custom Framework non tanto pesante.
I punti di forza sono l’ergonomia, la reattività e la fotocamera, che potrebbero bastare per un purista android. Se, invece, non volete approfondire il discorso software, siete fissati con le schede tecniche che camuffano scarso impegno, allora questo non è il device che fa per voi.